I 5 metodi per collegare FileMaker ad un Web Service
I cinque metodi per collegare FileMaker ad un Web service
-
visualizzatore web tramite la funzione get (attributooggettoformato).
-
importazione diretta di dati XML attraverso un foglio di stile XSLT
- istruzioni di script inserisci da url
- utilizzo di plugin
- utilizzo di pagina PHP per connettersi direttamente a web service
Il visualizzatore web (o web viewer)
Questo metodo ha il grandissimo vantaggio di rimanere all’interno di FileMaker, quindi nella nostra comfort zone.
Non dobbiamo imparare codici strani e usiamo lo strumento che FileMaker 16 ha definitivamente consacrato come uno dei miei preferiti (ne ho parlato anche qui): il visualizzatore web (o web viewer).
Ha però tutti gli svantaggi di un Web viewer e cioè che si basa comunque sulle librerie del browser standard di sistema (Safari per Mac OS X e Explorer o Spartan per Windows).
Non può utilizzare il metodo post, non può leggere o scrivere le intestazioni e soprattutto è scarsamente programmabile a livello di scripting quindi l’unico modo per raggiungere il risultato è utilizzare un metodo alla pause and pray (ossia passi un URL, carichi i dati e preghi Dio che restituisca quello che ti serve e non se ne vada per fatti suoi).
L’importazione diretta di dati XML attraverso un foglio di stile XSLT
Questo metodo ha tutti i vantaggi del linguaggio XML: solido, documentato, strutturato, robusto e facilmente gestibile [ma tremendamente noioso!]
Il metodo comporta l’importazione diretta dei dati da un’origine dati XML, sfruttando il comando File>Importa Record>Origine Dati XML e specificando la richiesta HTTP e il foglio di stile XSLT.
Ha però alcuni degli svantaggi che abbiamo già visto quando si usa un web viewer: può essere utilizzato soltanto attraverso http get e non c’è la possibilità di modificare o scrivere gli header.
Altra cosa importante da tener presente è che il tracciato dei dati XML deve essere compatibile con la grammatica XML standard di FileMaker a meno che non si abbiano forti competenze di XSLT che permettano la creazione di un foglio stile personalizzato.
È stato uno dei primi metodi usabili, attualmente è utilizzato raramente per la presenza di altre possibilità più flessibili.
L’istruzione di script InseriscidaUrl
Anche in questo caso l’utilizzo dell’istruzione di script InseriscidaUrl ha il grande vantaggio di essere una funzione nativa del motore FileMaker e quindi è nella comfort zone di qualunque sviluppatore.
Per questo motivo è perfettamente compatibile con qualunque dispositivo iOS e può essere utilizzata su iPad o iPhone senza nessun problema.
Utilizzo di plugin
Un plugin è un modulo di terze parti che aggiunge funzionalità a FileMaker.
Il vantaggio di questo tipo di metodo è che le funzioni aggiunte da un plugin sono solitamente molto più numerose e strutturate rispetto a quelle native di FileMaker e data l’ampiezza del mercato ci sono molte scelte a disposizione dello sviluppatore, che può facilmente selezionare il plugin più adatto alle sue esigenze.
A livello di caratteristiche tecniche l’utilizzo di plugin permette di utilizzare il metodo get, il metodo post, di leggere e modificare gli header, di gestire gli ssl e anche di mandare direttamente costrutti XML o JSON al Web Service oltre a ricevere la risposta.
Contro? E se l’azienda che produce il plugin smette di supportarlo come te la cavi al primo cambio di versione in cui non è più compatibile?
Utilizzo di pagina PHP per connettersi direttamente a Web Service
Il PHP è un linguaggio di scripting che contiene una serie di librerie che permettono la comunicazione diretta con la maggior parte dei Web Service REST e SOAP.
Il vantaggio è che si minimizza la creazione di nuovo codice utilizzando delle librerie già esistenti, testate e robuste.
Lo svantaggio è che si esce dall’universo FileMaker e bisogna necessariamente creare una pagina di linguaggio PHP.
Non è impossibile ma occorre avere delle competenze avanzate di PHP o molto tempo a disposizione.
Questo approccio necessita comunque sempre di FileMaker Server perché è FileMaker server che deve pubblicare i dati che poi la pagina PHP trasferirà al Web Service e da cui ricaverà una risposta. E sarà sempre FileMaker Server a fare da interpretare ad eventuali dati restituiti dal Web Service e a gestire l’incontro con i dati utilizzati.
Il metodo migliore è…
Fino alla versione 16 ho sempre preferito l’utilizzo di plugin di vario tipo (da quelli che permettono di gestire le chiamate http a quelli che riuscivano addirittura a trasformare le chiamate al webservice in funzioni di FileMaker), anche se il metodo più sicuro, scalabile e potente era la connessione via Pubblicazione Web Personalizzata e PHP; alla fine però è arrivata l’illuminazione: data la differenza nei singoli approcci, dopo qualche decina di Web Service ho capito che il metodo migliore è sempre quello che preferisce il Web Service di turno.
Per questo ho ideato il corso “Come collegare FileMaker e Web service”.
Un corso in cui spiego, accompagnando la teoria alla pratica, quali sono i modi migliori per collegare FileMaker ai Web service più utilizzati nel panorama di sviluppo italiano.
Se vuoi saperne di più, compila il form qui sotto e i miei collaboratori ti terranno informato appena il Corso sarà disponibile!
[activecampaign form=19]